L’argomento scelto oggi per la nostra chiacchierata settimanale nel LinkedInCaffè è un tema base. Di quelli che non si possono non affrontare se vogliano stare in LinkedIn correttamente. Come vedrete approfondiremo alcuni argomenti toccati nel post di settimana scorsa. (se ve lo siete persi lo trovate qui )
Cercherò nel corso dei nostri appuntamenti di alternare aspetti meramente tecnici, più noiosi, dove andremo a vedere come utilizzare le funzioni di questo social media per ottimizzarlo ed imparare ad usarlo, ad altri più orientati all’interpretazione ed all’uso di tali strumenti finalizzandoli al “fare” comunicazione e, visto che siamo in LinkedIn aggiungerei, al “fare” personal branding.
Veniamo a noi: come scrivere un profilo LinkedIn corretto.
Sgomberiamo, ancor prima di entrare nel dettaglio, subito il campo da un malinteso che ancora “serpeggia”, anzi direi “striscia subdolo tra gli utenti:
LinkedIn non è la trasposizione online del nostro curriculum vitae.
Lo so, l’ho già scritto altre volte e lo scriverò ancora. Sono quei concetti che non mi stancherò mai di ripetere.
Per chi può vantare una permanenza di lungo corso su questo social il post di oggi servirà come check list per verificare se tutto nel proprio profilo è ok. Per chi invece si è affacciato da poco o comunque da poco ne ha compreso le potenzialità qui troverà suggerimenti per completare il proprio profilo, evitare alcuni errori comuni e avere maggiori chance di raggiungere gli obiettivi che si era prefissato all’iscrizione.
Vista la vastità della materia oggi vi parlo di 5 punti: oserei dire centrali per la buona riuscita del nostro profilo.
Eccoli! Sono: gli obiettivi, le parole chiave, l’immagine, le informazioni di contatto e l’aggiornamento di stato..
1# Gli obiettivi.
Ancora prima di scrivere un solo rigo di testo è importante porsi alcune domande;
- Che cosa mi aspetto da LinkedIn? Perché mi sono iscritto? E’ importante che abbiate le idee ben chiare. Per svariati motivi. Per evitare di crearsi false aspettative. LinkedIn, come tutti i social media è uno strumento, come tale va utilizzato nel modo corretto ponendosi degli obiettivi a medio e lungo termine. Da solo non produce risultati. Dando per scontato la competenza, ha bisogno della vostra pazienza e soprattutto della vostra costanza per potervi restituire i frutti desiderati.
- Quale è il mio “pubblico” di riferimento? Che caratteristiche ha? Definire il vostro interlocutore tipo è fondamentale per molti motivi. Visto che oggi ci occupiamo di come scrivere un profilo corretto vi dico che è indispensabile per decidere il linguaggio ed il tono da usare nella compilazione dello stesso. Il come descrivere se stessi è tanto se non più importante del contenuto stesso.
- Che cosa potete fare voi per il vostro pubblico? Quali tra le vostre competenze sono quelle per lui utili? Il vero markettaro a questo punto vi parlerebbe del Unique Selling Proposition (USP). Io invece voglio indicarvi due vie possibili e lasciare la scelta a voi di quale prendere. Di guru già ce ne sono tanti in giro, alcuni a buon diritto. Io oltretutto non ho nemmeno il physique du role per potermi atteggiare ;).
- Prima strada: stabilisco i miei obiettivi in funzione delle miei capacità. Della mia USP, l’argomentazione unica di vendita. Tradotto: quello in cui sono forte. Fatto questo cerco di capire che tipo di soluzioni posso dare e cerco il mio pubblico. Quello che sono certo possa essere interessato alle mie competenze.
- Seconda strada possibile: faccio l’inverso. Ragiono al contrario. Ho competenze in vari campi. I miei studi possono essere messi a frutto per andare a soddisfare pubblici diversi. Studio quindi la platea in maniera macroscopica. Guardo i miei competitor e individuo una nicchia poco affollata. Ne studio necessità ed esigenze. Approfondisco e strutturo la mia presentazione in funzione di questa.
2# Le Parole Chiave.
Definiti gli obiettivi ora dovete pensare alle “parole chiave”. Si. Proprio quelle. Proprio alle parole chiave, esattamente come vi trovaste davanti alla barra di ricerca di Google. Mettetevi nei panni del vostro pubblico e pensate a quali parole chiave userebbe per cercare un professionista come voi in grado di risolvergli il problema, qualunque esso sia. Una volta trovate, testatele in LinkedIn e analizzatene i risultati. Se i risultati sono pertinenti e corrispondenti a quanto avete pensato, vuol dire che le avete trovate. Tenetele li. Più avanti le useremo.
3# L’immagine.
Se esordisco in questo paragrafo dicendovi che non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione, che mi dite? Che sono scontato? Avete ragione. Lo sono. Ma facendo un giro per i social (non importa quale, scegliete voi) direi che repetita iuvant. Parte integrante e preponderante di questa prima buona impressione la fanno due elementi:
- la Fotografia: su che tipo di foto scegliere la serp di Google trabocca di sana letteratura. Quindi non mi dilungherò. Unico consiglio che vi voglio dare è questo: se no ne avete di decenti vale la pena investire ed affidarsi ad un fotografo professionista. Oltretutto, spesso, sono pure in grado di farci apparire più cool di quel che siamo 😉 . PS: Se avete più social una buona operazione di personal branding sarebbe quella di utilizzare la stessa immagine per tutti i profili. Sarà più facile per il vostro pubblico identificarvi e riconoscervi. Elemento questo non da trascurare.
- il Titolo Professionale: rappresentato da quelle poche parole a fianco della nostra foto. Parole che ci descrivo professionalmente e ci accompagnano in ogni risultato di ricerca, in ogni commento ed ogni azione fatta su LinkedIn.Il nostro biglietto da visita. Quindi abbiatene cura. Avete presente le parole chiave di cui parlavo sopra? Qui è il momento di inserirle. Anche qui ci sono 2 correnti di pensiero, a voi la scelta:
- una descrizione per punti utilizzando elementi grafici come questo “|” per separarle l’una dall’altra.
- una invece preferendo l’utilizzo di un tono più narrativo.
4# Le Informazioni di Contatto
Aggiungete tutte le informazioni di contatto pertinenti in modo da permettere a chiunque lo voglia fare di contattarvi: mail, numero di telefono etc etc.
Due precisazioni a questo punto. Il primo è inserire le informazioni di contatto nei campi pensati e progettati dal social network per questo. Non fate cose assurde come inserire l’email a fianco del nome pensando così di aumentare le vostre possibilità di generare lead. Primo va contro le policy di LinkedIn, secondo fa molto spammer. Non pensiate leggendo questa mia precisazione che sia inutile e superflua: vi giuro che l’ho visto fare.
Seconda precisazione: se inserite il numero di cellulare aspettatevi di ricevere telefonate anche fuori orario ufficio. Preparatevi quindi. Rispondete. Se non volete che accada questo non mettete il cellulare. Semplice.
Inserite i vostri indirizzi al vostro blog e agli altri profili sociali: quelli che maggiormente frequentate e che siano in linea con l’immagine di voi che volete far passare.
5# L’Aggiornamento di Stato
LinkedIn da aprile 2014 offre la possibilità di trasformare il proprio profilo LinkedIn in un blog permettendoci l’inserimento di post con tanto di possibilità di formattare il testo ed inserire immagini a nostro piacimento senza restrizioni di sorta.
Se stai leggendo questo articolo sul mio profilo in LinkedIn ti sarai reso conto di cosa è possibile fare ora.
Allo stato attuale delle cose mi risulta che non tutti hanno ancora questa funzionalità. Se vi trovate tra quelli che ancora non l’hanno non disperate. Tra non molto LinkedIn provvederà ad estendere a tutti i suoi iscritti tale opzione.
Ma, sia che voi siate tra gli “eletti” o che siate ancora per poco nel “purgatorio”, dovete comunque aggiornare il vostro stato due o tre volte a settimana (sono di manica larga), vecchia o nuova maniera poco importa. Fatelo. Vivete questo social.
Fate vedere a chi visita il vostro profilo che abitate questo social “business club”. Oltretutto LinkedIn tende a premiare i power user piuttosto degli occasionali. Ecco. Ricordando che non è Facebook per aggiornamento stato non intendo “Ho litigato con mia moglie perché non mi capisce” o “Quanto sono carini questi gattini” e per di più accompagnare la vostra “breaking news del secolo” con tanto di foto dei gattini.
I contenuti scelti devono essere in linea con:
- l’immagine professionale che abbiamo deciso di promuovere, la nostra web reputation ne subirà le conseguenze, sia in positivo che in negativo. Dipende da voi.
- la nostra USP. Se decido che voglio che il web mi conosca come il più grande esperto di tecniche per la progettazione di studi dentistici e poi posto spesso notizie di politica economica, come minimo confondo il mio pubblico. Anche se l’argomento è assolutamente degno di nota, di certo non è attinente con ciò che faccio. Siate pertinenti quindi.
- In risposta ad eventuali esigenze che ipotizziamo possa avere il nostro pubblico. Se un mio articolo o contributo risolve un problema ad un mio contatto o possibile tale, l’unica cosa che ottengo è quella di veder accrescere la reputazione nei miei confronti. Male non fa, direi.
Prima di lasciarvi al consueto spazio “Spara sul barista” (che sarei poi io) riservato ai vostri commenti 😉 faccio un’opera di captatio benevolentiae anticipandovi che:
- settimana prossima continueremo ad approfondire la costruzione del profilo. La materia è vasta e il post di oggi di certo non può essere stato esaustivo.
- come per Facebook4Pmi, di differenze non ne voglio fare, la prossima settimana oltre all’articolo potrete scaricare il primo e-book su LinkedIn. Vi mostrerò alcuni “trucchetti” per risolvere piccoli aspetti che però fanno la differenza.
Eccovi in anteprima alcuni dei tricks che troverete:
- Come importare i vostri contatti di posta elettronica e perché farlo
- Come avere una firma personalizzata
- Come avere una URL personalizzata del vostro profilo LinkedIn
- Come gestire e spostare i box, i riquadri che compongono il vostro profilo
- Come avere un secondo profilo in un’altra lingua
- Come trasformare il vostro profilo in un CV in Pdf e/o in un’info-grafica
- …ed altro ancora.
Ci vediamo settimana prossima con #LinkedInCaffè il giovedì e con #Facebook4Pmi il martedì.
Note: fonte immagine Unsplash.com
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