Come avrai visto, in LinkedIn l’utilizzo degli hashtag e le teorie a riguardo, sono controverse e a tratti caotiche.
Lungi da me dall’avere sempre la ricetta giusta (in verità ci prendo molto spesso) ma voglio dirti la mia su ome utilizzare gli hashtag in LinkedIn sopratutto dopo le ultime novità introdotte dal social dove emergerebbe che nel comporre il nostro feed, l’algoritmo tiene in seria considerazione gli hashtag che seguiamo.
Quello che farò in questo post sarà metterti di fronte le due teorie e per ognuna di esse elencarti pro e contro, vantaggi e rischi nel fare l’una o l’altra cosa.
Veniamo alle due teorie.
1 – E’ meglio utilizzare nei propri post hashtag generici (per esempio #marketing, #salesmanagement, #socialselling etc)
Vantaggi: porterebbe più facimente il proprio contenuto a comparire nel feed di chi, contatto di primo grado, segue quel hashtag. E, per la nota “proprietà transitiva” in LinkedIn, nel feed dei contatti di secondo grado che, seguono quell’hashtag, e necessariamente hanno un contatto in comune con l’autore del post. Contatto in comune che precedentemente interagendo su quel contenuto, ha fatto si che anche parte della sua rete lo vedesse (ti ricordi a chi LinkedIn fa vedere i nostri contenuti?).
Svantaggi: inserie un hashtag generico nel proprio post significa aprire un cancello e portare chiunque vi clicchi sopra, verso un feed dove troverà ennemila altri post contrassegnati dal medesimo hashtag.
Ti faccio ora un paio di domande: qual è l’obiettivo primario in LinkedIn? Ti aiuto io. 1: Costruirsi una reputazione tale che porti il nostro interlocurore a sceglierci. 2 – portarlo in un luogo che gli permetta di capire chi siamo, cosa possiamo fare per lui e infine contattarci. Morale: dobbiamo portarlo sul nostro profilo.
Tidomando quindi ora, quante possibilità hai che un lettore, attirato dal tuo contenuto, cliccando su uno di quegli hashtag generici e spedito appunto in un feed dove troverà ennemila post di altrettanti autori (non tutti pertinenti con quell’hashtag), si ricordi di te, ritorni indietro e vada quindi là dove volevi andasse (il tuo profilo)? ZERO.
2 – Seconda teoria (la mia). Creo ed utilizzo hashtag in LinkedIn personali, con il mio nome o brand.
(Per esempio #AvvocatoPenalistaMarioVerdi, tanto per capirci)
Vantaggi: 1 – Faccio branding.
2 – Posso spingere le persone a seguire l’hashtag se desiderano leggere ciò che scrivo (quasi fosse una newsletter su LinkedIn), costruendo piano piano una vera e propria community attorno a quell’hashtag.
3 – Nel caso in cui un lettore nuovo vi clicchi sopra, sono certo di portarlo in un feed pertinente dominato dai miei post. Le possibilità che vada a visitare il mio profilo (cruciale per ogni strategia di Social Selling che si rispetti), aumentano vertiginosamente.
4 – Ulteriore vantaggio? Se costruite una forte community attorno al vostro hashtag, l’algoritmo permetterà a loro di vedere più facilmente il vostro post nel proprio feed. Si rafforza il vostro brand nella loro mente.
Svantaggi (rischi):
1 – un vostro competitor può sfruttare la vostra community, costruita attorno a quell’hastag, per infilare i suoi post e portare alla loro attenzione i propri contenuti. Opinione? Se fate le cose come si deve (posizionamento, differenziazione, costruzione di un brand forte) sarebbe come essere la Ferrari e preoccuparsi che fronte strada apra la Skoda. Probabilmente per la Skoda avere la Ferrari come termine di paragone non è la scelta migliore (pur avendo target differenti, si intende). Siete la Skoda? L’hashtag è l’ultimo dei vostri problemi.
2 – Se prendiamo in considerazione la questione posta all’inizio del fatto che l’algoritmo mostri più facilmente contenuti con all’interno hashtag che seguiamo, non inserendo hashtag generici potremmo perderci del traffico (visibilità). Vi pongo due questioni: ci interessa quel traffico? Avete mai provato a guardare la qualità di quei feed? Ha senso per ognuno di noi inserire i nostri post, il nostro brand, il nostro nome? Non rischiamo di fare la fine di chi piazza il proprio carretto all’interno di un mercato caotico solo perchè lì apparentemente vi girano più persone? E’ quella la tipologia di clienti che vogliamo?
A voi la scelta. Io la mia l’ho fatta.
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