Lo sai quanto tempo viene dedicato allo studio di un titolo di un quotidiano o di un pezzo ad un telegiornale nazionale? Si? Bene. Quindi saprai senz’altro che ci sono persone stipendiate per fare solo quello, come senz’altro saprai che nella scelta di un titolo per un libro vengono coinvolte più persone e la decisione implica più di un brief.
Il titolo di un articolo, di un pezzo al tg o di un libro è spesso l’elemento che ti fa decidere se leggere quel pezzo, guardare quel tg o cambiare canale o se comprare quel libro o un altro. Il suo compito è tanto chiaro quanto complesso: deve attirare la tua attenzione. Senza se e senza ma. Deve in pochi istanti catturarti e spingerti a scegliere, a scegliere quel prodotto invece di un altro.
Hai pochi istanti per convincere il tuo cliente a leggere il tuo profilo
Ecco. L’intestazione (o titolo) del tuo profilo LinkedIn ha lo stesso ruolo, la stessa importanza e quindi, carissimo, devi dedicargli la stessa attenzione, proprio come se tu fossi il titolista del Corriere della Sera o del TG1. Ma attenzione! Deve permetterti di mantenere le promesse che fa. A nessuno piace leggere un pezzo su un giornale e poi dopo poche righe capire che il contenuto ha disatteso le aspettative del titolo. A nessuno piace comprare e leggere un libro e rendersi conto che non trattava assolutamente quanto il titolo gli aveva fatto intendere. Come minimo ti sentiresti preso in giro.
Con l’intestazione/titolo del tuo profilo quindi devi mettere subito le carte in tavola. Il tuo lettore, il tuo possibile prospect o il tuo futuro datore di lavoro deve capire subito:
- chi sei e cosa fai e…
- se quello che poi troverà lo interessa o no.
- Se sei la persona che può risolvergli il problema
Metti le tue carte in tavola.
Sottolinea l’ importanza di quello che fai in poche righe. Metti in evidenza in che cosa potresti essere utile per i tuoi clienti. Riuscire a far comprendere alla tua niccia che finalmente hanno trovato chi gli può risolvere il problema o soddisfare un esigenza è fondamentale per avvantaggiarsi sulla concorrenza.
Sii chirurgico nel descriverti.
Vai nel dettaglio, non temere di lasciar fuori una fetta di un possibile mercato . Piacere a tutti non è possibile. Cercare di accontentare tutti mettendo una descrizione di se troppo generalistica ti porterà in realtà a scontentare tutti. Ti faccio un esempio. Non me ne vogliano i professionisti appartenenti alla categoria che vado a citare. La prendano come un consiglio. Tutto qui.
Sei un avvocato. Non fermarti solo a quel vocabolo o scrivere “Partner in Studio Legale”. Entra più nel dettaglio: civilista, penalista, lavoro, matrimonialista etc. Fai in modo che un possibile cliente possa da subito comprendere che fai al caso suo. Specializzarsi è l’unica strategia vincente oggi giorno e cominciare dichiarandolo a caratteri cubitali nell’intestazione di un profilo LinkedIn è il primo passo per mettere le cose in chiaro.
Un titolare di azienda con qualche delicato problema da risolvere che vede li, bella come il sole, tra le molte con scritto “solo” Avvocato, l’intestazione “Avvocato esperto in cause del lavoro”. Secondo te chi sceglierà di contattare, seguire. Il post o il blog di chi comincerà a seguire? Quale sito web andrà a visitare per approfondire e farsi un idea più chiara?
Se cerco qualcuno competente che mi installi un impianto di sicurezza per proteggere la mia famiglia quando non ci sono, non sceglierò un generico elettricista. Voglio un professionista che sappia tutto di sicurezza!
Mettiti sempre nei panni del tuo cliente.
Cosa cerca? Che problemi sei in grado di risolvergli? Il termine “beneficio” nel marketing indica il tipo di utilità che un prodotto e servizio ha per le persone. Non tutte le persone. Ma quelle appartenenti ad una nicchia determinata appunto da questa particolare esigenza.
Consigli
- Test. Scrivi più versioni della tua intestazione/titolo. Falla vedere ai tuoi amici o famigliari che, conoscendo chi sei e ciò che fai possono aiutarti a scegliere quella che meglio ti rappresenta.
- Forma e Tono. Quanto all’utilizzo o meno di forme particolarmente originali per descriverti sta a te comprendere come la tua nicchia di mercato possa recepire certe scelte. Se fai il designer probabilmente potrai osare di più di un cardio chirurgo.
- Parole chiave. Fai una ricerca per comprendere come il tuo cliente possa cercare una figura professionale come la tua. Buona cosa è appunto permettere al motore di ricerca interno di LinkedIn di restituire il tuo nome tra i risultati di quella ricerca 😉
Cosa ne pensi? Hai altre considerazioni da aggiungere? Dimmi la tua! 😉
Come di consueto Ti lascio infine i link degli articoli delle settimane precedenti di #LinkedInCaffè e del ebook dove puoi trovare alcuni tricks per migliorare l’uso del tuo profilo LinkedIn.
- LinkedIn Dress Code: come entrare nel salotto buono
- 5 ingredienti per scrivere un profilo LinkedIn che lasci il segno
- Catturare, rapire e ingolosire il nostro pubblico usando il nostro percorso professionale in LinkedIn
- LinkedIn e Bloggin: che c’azzecca?
- Come ampliare la propri rete di contatti in LinkedIn
- I Gruppi di LinkedIn
- Come fare Comment Marketing
- Come trovare e leggere le statistiche del tuo profilo
Ebook:
- Qual è il motivo per cui i clienti dovrebbero sceglierti? - 10 Maggio 2021
- Che cos’è la Sales Cadence e perché dovresti averne una. - 17 Febbraio 2020
- Hashtag in LinkedIn: come utilizzarli correttamente. - 24 Gennaio 2020
Credo che l’errore più comune sia dare per scontato che gli altri sappiano come funziona il tuo mestiere. Due errori (gravi) che ho fatto io stessa in passato sono stati di scrivere solo “copywriter” – così che a parte le agenzie tutti pensavano mi occupassi di diritti d’autore (sic!) – e di non aver segnalato la qualifica di free-lance. In pratica i miei potenziali clienti aziendali non avevano idea né delle mie competenze né della mia disponibilità!
Ciao Veronica, sono d’accordo con te. Spesso tendiamo ad usare un linguaggio per adetti ai lavori. Ma specificare, dettagliare la “tua offerta” nel compilare il tuo Titolo o Intestazione non vuol dire necessariamente utilizzare termini tecnici (stranieri) che pur avendo quella bellissima qualità di racchiudere in un vocabolo un concetto difficilmente esprimibile in poche parole in italiano, portano con loro il dubbio che non tutti lo capiranno. Nel mio post infatti raccomando di mettersi nei panni del tuo possibile clinte, prospect, datore di lavoro. Capire come lui cercherebbe un professionista con le tue capacità. Nel tuo caso invece di Copywriter prova ad utilizzare anche una perifrasi, magari in italiano. Anche io ho utilizzato termini inglesi ma ho la fortuna che Web marketing, Facebook, LinkedIn e Trainer sono praticamente di uso comune e non danno adito a malintesi. Tutto qua. Tu che dici? 😉