LinkedIn dress code: perchè ogni social ha le sue regole, la sua storia e le sue finalità, diverse dagli altri.
Lo Scenario delineatosi
Anni fa quando aprii il mio profilo LinkedIn lo feci pensando essenzialmente due cose: che dovevo “giocarci un po’”, i social mi hanno sempre affascinato; che l’idea di avere il mio curriculum vitae online mi sarebbe servito in un futuro. Ammetto che non avevo assolutamente idea di come sarebbe stato utile per il mio lavoro ma una cosa era evidente, non era di certo il solito social “svago” network.
Negli anni chiaramente si è affinato, arricchito e le sue finalità sono diventate meno criptiche per noi italiani, non del tutto certo. Contemporaneamente si è delineato questo nuovo concetto di comunità dove spesso le nostre azioni o pensieri off line vengono necessariamente influenzate dalla comunicazione digitale. Il nostro atteggiamento, anche professionale non può più quindi prescindere per completezza dal web spostando necessariamente la nostra presenza e attenzione anche ai social media.
E’ indubbio che un ottimo professionista debba oggi necessariamente dosare la sua presenza off-line quanto on-line, facendo attenzione ad imparare ad osservare nel miglior modo possibile, ad analizzare le fonti e quindi i contenuti che la rete offre discernendo quelli di qualità dagli altri, a partecipare attivamente e, cosa difficilissima per noi italiani, imparare a condividere perché solo attraverso la condivisione c’è crescita.
La Rubrica
E quindi veniamo ad oggi. Con questo post voglio aprire uno spazio settimanale fisso sul mio blog e sul mio profilo LinkedIn. Ah, dimenticavo. Per inciso: manco l’avesse saputo, stamattina LinkedIn ha voluto farmi dono della modalità blog. Fantastico! Ero felice come un bimbo la mattina di Santa Lucia (mi basta poco, lo so).
Questo spazio, dicevo, sarà settimanale , tutti i giovedì tanto per chiarire e avrà un nome. Dopo qualche dubbio e qualche ripensamento l’ho chiamato “LinkedInCaffè”. Mi piaceva l’idea che diventasse uno spazio dove poter chiacchierare di e su LinkedIn, approfondire insieme a voi le potenzialità di questo social business network.
Se l’idea è stata buona o no lo capiremo presto. Intanto cominciamo.
Oggi vorrei fare una breve intro su questo social. Parlare di cosa è e come starci, l’atteggiamento da avere: il LinkedIn Mood.
Più avanti toccherò anche aspetti più prettamente tecnici, vedremo come utilizzarlo, come ottimizzare il profilo, l’uso dei gruppi e molto altro.
Nello stilare il piano editoriale di “massima” mi sono accorto che di carne da mettere al fuoco ce n’è tanta. Farò sicuramente fatica a dare un senso organico al racconto su LinkedIn puntata dopo puntata post dopo post. I vostri Input ed i feedback che vorrete darmi faranno si che il progetto assuma una connotazione più logica.
LinkedIn, come avrete capito non è un social così come siamo abituati ad intendere noi italiani, social network parlando figli di Facebook (non tutti ovvio). Non è generalista e non è utilizzato e utilizzabile per lo svago come Facebook, appunto, o come per esempio “second screen” alla Twitter. Ha un target ben definito e pur avendo da poco toccato i 7 milioni di utenti in Italia non si può di certo definire di massa. I suoi utenti son principalmente legati al mondo professionale che vedono in LinkedIn uno strumento per legare rapporti professionali. Qui ciò che fa la differenza sono le competenze, i contenuti e non le “bravate” da venerdì sera tipiche di altri social. Quindi ogni testo, aggiornamento e persino l’utilizzo della corretta foto profilo deve essere visto in quest’ottica. Se in spiaggia è normale trovarsi in bermuda e infradito, in ambito lavorativo un dress code più formale è senz’altro gradito.
Eccoci fatte le dovute premesse entriamo un pochino di più nel vivo. Come primo post ho “stilato un breve elenco di suggerimenti per utilizzare e “stare” in LinkedIn concretamente. Ci sarà tempo settimana in settimana per approfondire ed entrare maggiormente nel dettaglio.
10+1 punti per definire il tuo LinkedIn Dress Code:
- Non è Facebook che non è Twitter che non è Google Plus e potrei continuare. E’ diverso. Ogni ambiente ha le sue regole, il suo codice di condotta. Fate conto che sia un club. Un buon club, aperto a tutti, ben frequentato ma dove solo la competenza è in grado di farci eccellere e quindi renderci visibili.
- LinkedIn è perfetto per fare personal branding quindi decidete ancor prima di scrivere una sola riga di testo che tipo di immagine volete dare di voi. Sia chiaro che con questo non sto suggerendovi di mentire ma solo di dosare, mantenendo però sempre fede a voi stessi, ogni singola affermazione.
- Per comprendere LinkedIn occorre tempo. Non è intuitivo. Soprattutto se poi inconsciamente lo paragoniamo di primo acchito ad altri socials con i quali abbiamo maggiore confidenza.
- LinkedIn non è solamente il nostro curriculum vitae in forma digitale e non necessariamente serve solo a trovare o migliorare la propria posizione lavorativa. Qui vi voglio fin da subito anticipare la mia linea editoriale: non tratterò LinkedIn da questo punto di vista. Alcune volte necessariamente gli argomenti potrebbero intrecciarsi ma, voglio esser chiaro, non è la finalità di questo spazio settimanale.
- Completate il vostro profilo. Non trasponete però il vostro CV pari pari. Non utilizzate lo stesso linguaggio. Raccontatevi invece. Siamo pur sempre delle persone. Il profilo/curriculum vitae non deve necessariamente assomigliare e trasmettere lo stesso pathos della descrizione dei contenuti riportata dietro la confezione del Nimesulide.
- La foto. E’ l’unica immagine che potrete inserire all’interno del vostro profilo. Sceglietene una in cui per prima cosa vi si veda in viso e poi in cui perlomeno non indossiate la camicia Havaiana regalatavi dal vostro testimone di nozze in occasione dell’addio al celibato.
- Avete un blog, un sito? Inserite il link. E viceversa inserite sullo stesso il link al vostro profilo LinkedIn. Capitolo Twitter: se avete un profilo agganciatelo qui. LinkedIn e Twitter sembra vadano d’accordo. Fino a prova contraria ovviamente.
- Aggiornate il vostro stato con continuità. Vivetelo questo social media. Mi raccomando, con contenuti pertinenti al vostro business. Vi ricordate il paragone per descrivere LinkedIn come un club con le sue regole di comportamento fatto qualche riga sopra? Tenetelo sempre a mente. Non vi sbaglierete mai.
- Le connessioni di qualità con gli altri membri sono tutto qui. Non fatevi però prendere dalla “followmania” di alcuni in Twitter o dal collezionismo selvaggio di amici o fans in Facebook. Qui il “celolunghismo” non è uno sport da praticare. Non funziona.
- Gruppi. Scegliete quelli più vicini ai vostri interessi. Mi raccomando pochi, sarà più semplice esserne parte attiva in futuro. Entrate, osservate, ascoltate ed intervenite solo se certi di portare un contributo costruttivo alla discussione.
- No politica. No tematiche religiose, please. Vi azzardereste mai ad esprimere opinioni politiche durante un qualsiasi incontro d’affari? Ecco. Qui è uguale
Come avrete visto ognuno di questi singoli undici punti potrebbe tranquillamente essere argomento per uno dei post settimanali. Ora tocca a voi dirmi cosa ne pensate.
In attesa di leggere commenti, critiche e domande vi anticipo l’argomento di settimana prossima, sempre di giovedì ovviamente: parlerò di come completare e ottimizzare il profilo. Linee guida, suggerimenti e piccoli “trucchetti” per renderlo più performante.
A presto.
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- Che cos’è la Sales Cadence e perché dovresti averne una. - 17 Febbraio 2020
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Buona idea! Ti seguirò.
Ciao, ti ringrazio per quello che condividi, è tutto molto interessante ed utilissimo.
Questo social per me è nuovissimo e ancora inesplorato, lavorando come bar lady praticamente da sempre, non ho mai sentivo l’ esigenza di usarlo, ora però le mie prospettive sono altre…seguirò I tuoi consigli con la certezza di riuscire a creare un profilo vincente! 🙂 grazie
Grazie a te per la fiducia accordatami. Se ti serve una mano non farti scrupoli e scrivi. Sarà un piacere risponderti.
Pur essendo un “vecchio” utemte di Linkedin, trovo sicuramente appropriati i tuoi consigli e spunti. ti seguirò più frequentemente. A presto,
Grazie a te Roberto. Lieto di esserti utile 😉
Buongiorno Mirco, webcentrica mi iaiace moltissimo.
un grazie di cuore
Rubrica molto interessante. Per esperienza diretta posso affermare che linkedin è molto utile per ricevere proposte lavorative. L’obbiettivo primario per i fruitori di questo social deve essere mantenere vivo il proprio profilo arricchendolo settimanalmente.
Non solo Alessandro, rilancio con “Condivisione costante di contenuti interessanti relativi al proprio ambito di lavoro”. Che dici? 😉