Se c’è un aspetto dei social che spesso viene trascurato, se non dagli addetti ai lavori, è la sezione statistiche. Ok, è vero che in LinkedIn non è così semplice accedervi, ma spesso l’utente medio non sa nemmeno da dove cominciare per interpretarle, leggerle e soprattutto per farne uno strumento di marketing.
L’articolo di oggi di LinkedInCaffè post ferie vuole cercare di dare qualche spunto nell’interpretazione di questi dati e utilizzarli concretamente.
Linkedin per tutti ma non da tutti
Vorrei riportare prima un piccolo detto del mondo della palla ovale che calza a perfezione con oggi. Si è abituati a dire che il rugby è uno sport per tutti ma non da tutti.
Ecco, direi che a volte tale definizione vale anche per LinkedIn che in alcune cosine si dimostra un pochina criptico e quindi tende ad allontanare o ad impedire ai più di farne un uso pieno. Una sorta di taglio alla fonte.
“Solo i più forti potranno abbeverarsi alla mia fonte “ si vocifera ci sia scritto sui cancelli della sede di Palo Alto (A proposito! Ma tutte li stanno?).
Questo per dirti che il motivo per cui molti ignorano le statistiche sta semplicemente nel fatto che per accedervi serve la mappa del tesoro altro che parola d’ordine, ponte levatoio e maga circe all’ingresso. Ma adesso capirete il perchè di sta digressione.
Per trovare e accedere a queste statistiche si deve ricorrere ad un trucchetto, niente di che ma se non lo si conosce…
Dovete cambiare lingua e settare il vostro profilo, provvisoriamente, in lingua inglese.
Perché non sono disponibili in italiano? Sono sincero. Non lo so.
Cambiare Lingua
Cambiare lingua è semplice. Cliccate sulla vostra foto profilo in alto a destra della barra di navigazione interna. Si aprirà così un menu. Scegliete “Lingua” e “cambia”, chiaramente. Se Il sistema dovesse chiedervi di reinserire la password, alcune volte lo fa, nessuna paura . E’ normale. Selezionate a questo punto “English” e ritornate sulla vostra pagina profilo. [Fig_1]
Nella sidebar a destra cliccate a questo punto sul link che vi porterà al famigerato oggetto del desiderio: le statistiche del tuo profilo come non le hai mai viste.
Statistiche | Prima sezione
Si dividono in 2 macro sezioni: [fig_2]
1 – statistiche inerenti ai profili di chi ha visto il tuo
2 – statistiche riguardanti il rank del tuo profilo. (Si vede subito quanto gli americani adorino la competizione).
Cominciamo proprio da questo secondo punto, in realtà il primo che la piattaforma ci presenta. Sono pochi dati ma che servono a comprendere come e quanto siamo attivi rispetto alla media dei nostri contatti. Una sorta di classifica del campionato interno che ognuno di noi gioca idealmente col resto dei propri contatti.
Abbiamo quindi:
1 – il Rank. Venendo al mio in figura mi dice che sono nel 7% dei miei contatti. Chiaramente più basso è questo dato meglio è.
2 – Posizione in classifica. Azz! Solo 44°. Mi devo impegnare.
3 – Andamento rispetto al periodo precedente. Ho perso il 3%!!! L’inattività di Agosto ha influito sulla mia posizione oltre che sul mio peso. Ok. Adesso, ripresa la preparazione atletica, vedrò di scalare di nuovo la classifica oltre a dimagrire. Ho già adocchiato chi sono i Top 5. Ho messo una loro foto all’interno del mio armadietto per caricarmi la mattina. Si può fare!
Scherzi a parte sono dati che se interpretati e utilizzati senza farsi prendere dall’ansia possono servire per capire se il lavoro che stiamo facendo sulla piattaforma ci sta portando nella direzione giusta. E’ un indicatore. Prendiamolo nel verso giusto. Comunque quel #44 non mi va giù. Sappiatelo!
Statistiche | Seconda sezione
Veniamo alla seconda sezione. Quella più succosa e per questo interessante [Fig_3]
Come vedete LinkedIn ci mostra:
1 – grafico riportante il numero di volte che il nostro profilo è stato visitato in relazione al tempo. Il grafico tiene conto degli ultimi 90 giorni e ci indica il trend. (punto 1)
2 – Alcuni suggerimenti su come migliorare la visibilità del nostro profilo (punto 2 e 3)
3 – La categoria alla quale appartiene il gruppo più folto tra chi ha visitato il nostro profilo [Fig_4] (punto 4 e 5)
4 – Grafico per ruolo ricoperto da chi lo ha visitato. (punto 6)
5 – Provenienza: come un utente è approdato sul nostro profilo [Fig_5] (punto 7)
- Per Nome o Cognome
- Job Description
- Tramite ricerca effettuata per keywords. Nel mio caso a parte pochi casi di persone che hanno cercato il mio profilo conoscendomi, la quasi totalità arriva da questo tipo di ricerca.
Considerazioni
Fermiamoci un attimo a fare alcune considerazioni su questi dati. Qui abbiamo l’opportunità di comprendere chi è il nostro pubblico. Chi ci cerca, o meglio chi effettua una ricerca utilizzando le stesse keyword che noi abbiamo inserito al momento di completare il nostro profilo. Se non l’hai già letto ti segnalo questo articolo dove appunto ne parlo. (LINK).
Questi dati ci permettono di comprendere innanzitutto se le keywords inserite sono corrette e pertinenti per attrarre il giusto pubblico, quello con cui vogliamo relazionarci per stringere partnership commerciali, per intenderci.
Secondo, da questi dati abbiamo uno spaccato della nostra platea. Facciamo tesoro di questa informazioni. Ci servirà per capire cosa postare, quali argomenti e soluzioni proporre per essere interessanti. A patto ovviamente che quanto è emerso dal grafico che ci mostra la pertinenza keywords scelte ci soddisfi.
Ma andiamo avanti.
6 – Provenienza delle visite al profilo
- Dai Gruppi
- Dalla Home Page
- Dal suggerimento di linkedin “Profili simili al tuo”
- E altri ancora che puoi verificare tu stesso.
Considerate che solo il 10% degli utenti web è attivo (che pubblica, commenta o condivide) e quindi visibile e facilmente misurabile, il restante 90% rappresenta il pubblico silente. Che non per forza è disinteressato, ma preferisce interpretare esclusivamente il ruolo di spettatore. Ne converrai con me che è un tipo di pubblico difficile da leggere. Questo dato ci aiuta molto a fare questo. Qui possiamo capire se al di là di commenti e condivisioni , la nostra attività è considerata favorevolmente. Più visite avremo provenienti dai Gruppi, per esempio, maggiore sarà l’effettiva bontà del nostro lavoro in rete
L’ultimo pannello [Fig_6], riporta altri dati interessanti anch’essi per dare un volto alla nostra nicchia:
7 – la provenienza geografica (punto 9)
8 – le aziende per le quali lavorano.
Prima di salutarvi volevo darti la mia opinione su un punto che oggi cade a fagiuolo: l’opzione tutta Linkediana di permettere di vedere chi visita il proprio profilo.
La modalità “Fantasma”
Sarà che forse in Italia, social-mente parlando siamo un pochino troppo figli di Facebook, sarà che siamo il paese dai mille sotterfugi e del “facciamo le cose di nascosto”, quindi consideriamo il visitare un profilo altrui come una sorta di “ficcanasare”. Forse saranno queste le ragioni che spingono sempre più persone a nascondere l’identità del proprio profilo (si, si può fare!) per saltare da un profilo all’altro senza che nessuno ci veda e se ne accorga. Ecco. Vorrei sottolineare un paio di cose.
LinkedIn serve per fare business. Quindi non ha senso nasconderci. Che male c’è a far capire ad una persona che si è interessate al suo profilo e probabilmente ad entrare in contatto con lei? Mica corriamo il rischio che la nostra visita venga giudicata alla stregua di quelle che furtivamente si fanno sui profili delle ex per vedere se sono ingrassate, se sono sposate, se ci pensano ancora o se sono invece felici. Insomma, sono due cose diverse. Nascondere il proprio profilo equivale a perdere una grossa opportunità. Fidatevi! Non trovate? 😉
Ci vediamo settimana prossima
Qui puoi trovare raggruppati tutti e 8 gli articoli di #LinkedInCaffè e QUI l’ ebook in regalo con alcuni tricks per migliorare l’uso del tuo profilo LinkedIn.
Fonte immagine: unsplash.com
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Avevo proprio bisogno di una efficace guida sull’analisi delle statistiche di Linkedin, e naturalmente ho potuto contare su di te: imperdibile come sempre!
Grazie Ilario, grazie per il complimento. Fa sempre piacere, sono sincero 😉
Ciao Mirco!
Forse sono sfigato io, boh, a me però chiede di upgradare il profilo per vedere le statistiche; da sempre.
E’ anche vero che il mio profilo deve ancora essere aggiornato ai LinkedIn Post (sono passati quasi 5 mesi….): forse è per questo? Contiene aggiornamenti anche in questo senso?
Ciao Alessandro, te lo domando per scrupolo. Hai cambiato lingua prima, giusto?
Sì sì, certamente Mirko…
Alessandro giuro non so come aiutarti o spiegarti il perché. A questo punto penso che Linkedin ce l’abbia con te. 😉
Bravo Mirko, post molto utile e scritto bene e rilevante per chi usa Linkedin in modo continuo e professionale
Grazie Marino. Detto da te vale doppio, davvero.