Se c’è una cosa che non mi piace e, ad esser sincero, un pochino mi indispettisce, è non comprendere appieno l’uso e le potenzialità di uno strumento del mio lavoro. Figuriamoci poi se questo strumento appartiene al social network che prediligo.
Non mi andava giù di averlo li, vedere che ben il 15% delle visite al mio profilo arriva proprio grazie a Pulse ma sentire che mi mancava qualcosa. Ero certo che “il ragazzo” potesse darmi molto di più rispetto a quanto ero riuscito fino ad adesso a prendere. Anche perché parte del mio lavoro è insegnare ad utilizzare LinkedIn ai professionisti e nelle aziende. Avere potenzialmente un arma in più, avere la possibilità di dare in mano ai miei clienti qualcosa in più nel loro lavoro e non riuscire a sfruttarla mi dava noia. Parecchia noia.
“Ok. Adesso mi metto li. Lo smonto pezzo per pezzo e vediamo se riesco a farne un arma di distruzione di massa per me e per i miei clienti.” Mi sono detto.
Ma andiamo per passi.
Che cosa è Pulse?
Siccome non voglio fare come il tipico uomo che pur di non chiedere informazioni per strada si perde (e litiga con la moglie) ho deciso di non lasciare nulla al caso.
Vado sulla guida LinkedIn è ci sbatto dentro “Pulse”. E leggo.
“LinkedIn Pulse è la tua fonte di notizie professionali su misura per te. Qui puoi scoprire contenuti interessanti e parlare di ciò che fa tendenza con milioni di professionisti in tutto il mondo. Disponibile su LinkedIn.com, Android e iOS, Pulse ti permette di leggere e condividere le tue notizie ovunque ti trovi.”
Mmm. Qui c’è qualcosa che no torna. Possibile mi sia sfuggito un gingillino di tale portata? Starò mica invecchiando?!
Torno sul mio profilo. E dal menù vado dritto in Pulse e decido di resettare tutto per ricominciare da capo. Deseleziono tutti gli interessi (le macro categorie tramite le quali LinkedIn in Pulse sceglie cosa proporti) che anni fa un pochino esperto ma desideroso di sperimentare avevo selezionato. Lascio solo quei pochi contatti italiani che avendo a disposizione la modalità blog la utilizzano e quindi hanno i loro contenuti in Pulse.
Ok. Adesso però voglio riempirlo di contenuti di persone che voglio io. Clicco su “Scopri” da menù a lato logo Pulse e vedo che il buon caro LinkedIn mi restituisce solo ed esclusivamente contenuti da blogger d’oltreoceano. Ok, mi dico, ci sarà sicuramente un filtro da qualche parte per cercare quello che voglio io e soprattutto nella lingua che preferisco.
Sai, sono abituato ad avere a che fare con il lato snob di LinkedIn. So che non sempre le sue funzioni sono esposte alla luce del sole. Il perché non lo so ma sta di fatto che è così.
Da tempo ho abbandonato la modalità Don Chischotte vs Mulini a vento e mi sono adeguato al modus pensanti di Mr LinkedIn “Escher” l’enigmista.
Eh no. Niente di niente. Nulla da fare. Nada! Non un filtro. Non un piccolissimo graph search che aiuti un modestissimo operaio del web come me a venirne fuori vincitore da questa ricerca.
A mali estremi, estremi rimedio. Te le canto
Ok. Deciso. Adesso caro LinkedIn ti dico cosa vorrei. Cosa dovresti inserire e modificare per darmi tra le mani un altro aggeggino che come un moderno McGyver mi permetta di costruire strategie da urlo.
- Vogliamo o no questa benedettissima modalità blog distribuirla al LinkedIn-is Vulgus così da avere più contenuti in lingua italiana da distribuire in Pulse? E così oltretutto farai finalmente pace con gli amici Alessandro Pozzetti e Michelangelo Giannino?
- E visto che ci sei perché nell’ editor del blog non mi dai anche la possibilità di inserire un paio, ma anche 3 parole chiave , tag, “chiamali come vuoi”,per categorizzare il contenuto in modo da aiutare sempre il solito operaio de web come me a trovare poi ciò che cerca?
- E veniamo a Pulse. Visto che a questo punto hai esaudito, da buon genio della lampada, i miei primi due desideri chiudo chiedendoti l’ultimo: mettimi per favore un cavolo di strumento di ricerca per trovare contenuti interessanti di professionisti che possa poi decidere di seguire. Così avrò nello stream del mio Pulse (che da poco hai pure infilato a lato dei post nativi in Linkedin,) gli aggiornamenti che mi servono. Vuoi o non vuoi aiutarci a stabilire connessioni e quindi ad allargare la base dei tuoi utenti? Eccheccavolo! Da su, fai il bravo!
E siccome sono assoluto assertore del motto Do ut Des ti prometto (tanto già lo faccio) che parlerò bene di te ogni volta che dovrò dare un parere. Che suggerirò te ogni volta che un professionista mi chiederà una consulenza su quale social gli serve per il suo personal branding. Infine, giusto perché mi stai nonostante tutto simpatico continuerò ad inondare la rete di articoli che tessono le tue lodi.
Ok. Affare fatto?
Come di consueto Ti lascio infine i link degli articoli delle settimane precedenti di #LinkedInCaffè e del mio ebook dove puoi trovare alcuni tricks per migliorare l’uso del tuo profilo LinkedIn.
- LinkedIn Dress Code: come entrare nel salotto buono
- 5 ingredienti per scrivere un profilo LinkedIn che lasci il segno
- Catturare, rapire e ingolosire il nostro pubblico usando il nostro percorso professionale in LinkedIn
- LinkedIn e Bloggin: che c’azzecca?
- Come ampliare la propri rete di contatti in LinkedIn
- I Gruppi di LinkedIn
- Come fare Comment Marketing
- Come trovare e leggere le statistiche del tuo profilo
- Come creare un’intestazione LinkedIn efficace
- Perchè chiedere un Endorsement in LinkedIn fa bene alla reputazione
- Pagina Aziendale LinkedIn: l’avamposto per la tua strategia web
- Tag LinkedIn: come utilizzarli per fare lead generation
- Calendario Attività LinkedIn: come organizzare la tua presenza sulla piattaforma
- Come e perchè scegliere LinkedIn Ads per le tue campagne
- 35 errori da non fare in LinkedIn
- Come farsi trovare in LinkedIn
- Come LinkedIn salverà il ruolo del venditore
- LinkedIn e aziende: l’ importanza dei profili dei dipendenti.
Ebook:
Fonte immagine : Unsplash.com
- Qual è il motivo per cui i clienti dovrebbero sceglierti? - 10 Maggio 2021
- Che cos’è la Sales Cadence e perché dovresti averne una. - 17 Febbraio 2020
- Hashtag in LinkedIn: come utilizzarli correttamente. - 24 Gennaio 2020
Ah, dico la verità: ho settato Pulse non troppo tempo fa, ho tutte letture che arrivano oltreoceano e – devo dire – la mancanza di contenuti “italiani” non la sento, perché per quelli utilizzo altri canali (in primis feedly e G+). Certo, è una lacuna per LinkedIn, ma per me funge un po’ da “finestra” su quello che arriva dai “campioni” dell’estero. Insomma, se non importa a LinkedIn, peggio per lui, però è comunque una funzione stimolante (seguo quasi tutti pensatori USA e devo dire che leggerli, al mattino, mi fa bene) 🙂
Ciao Giacomo. D’accordo con te. Ma concordi col dire che se fosse strutturato diversamente ti sarebbe più semplice individuare contenuti pertinenti con i tuoi interessi anche se provenienti da oltre oceano? 😉 Secondo me si. Ora è un po’ come doversi fidare ciecamente di ciò che papà Linkedin mi offre. Ok va bene. Ma la possibilità di cercare tramite chiavi ciò che mi interessa la vorrei lo stesso 😉
Yes, concordo appieno: insomma, la mia non era una posizione “rassaegnata” anche perché LinkedIn mi piace un sacco (e lo considero il futuro dei social “seri”)… allons-y, Linkedin!
Ottimo articolo, leggo spesso i post su LinkedIn Pulse, ma italiani pochi perché credo che ancora nel nostro paese (eccetto pochissimi) sia ancora usato male come strumento
Ciao Andrea, ti do perfettamente ragione. Ne parlavo con un collega settimana scorsa. Oltre ad esserci pochi contenuti in lingua italiana, Linkedin ci mette del suo non permettendoci di selezionare la lingua come elemento di ricerca.