In questi primi 8 mesi in cui si è visto e ho pottuto utilizzare la funzione blog di LinkedIn ho notato come il suo utilizzo, da un punto di vista meramente strategico, si possa dividere in due diverse correnti di pensiero. La prima vede LinkedIn Pulse come uno strumento propedeutico al proprio blog. In questo caso lo si utilizza per pubblicare delle intro, delle preview dei propri articoli per poi rimandare il lettore per la lettura completa del post appunto al proprio blog. La seconda è invece considera la funzione per queloo che è, un vero e proprio blog quindi fatto per scrivervi e pubblicarvi direttamente i propri articoli.
Ma quale delle due è la vincente?
Prima un breve e veloce ripassino su come funziona il LongPost di LinkedIn Pulse e sulle sue caratteristiche.
- Editor semplice, intuitivo ma dotato di tutte le funzionalità principali.
- Possibilità di inserire immagini all’interno del testo oltre a quella di copertina.
- Possibilità di embeddare video e frame
- Possibilità di inserire H1, h2, h3 etc e Contenuto indicizzato per i motori di ricerca.
- Possibilità per i lettori di condividere con un semplice click tramite pulsanti di social sharing il contenuto sui loro profili.
- Invio a tutti i followers della tua rete di una notifica che li avvisa che hai pubblicato
- Preview dei tuoi post pubblicati sulla piattaforma visibili sul tuo profilo LinkedIn.
Prima corrente di pensiero: LinkedIn Blog = Preview per portare traffico al nostro blog.
Come fare? Si pubblica una bella intro correlata da un’immagine che ne rafforzi il titolo, si ingolosisce opportunamente il lettore e poi dosando preview e call to action si rimanda alla lettura del post la soluzione al problema sapientemente sollevato. Cioè, non si fa altro che ovviare alle limitazioni in termini di numero caratteri tipiche dell’aggiornamento di stato di LinkedIn e si utilizza la piattaforma come comunemente viene fatto sugli altri social network. Niente più, niente meno.
I vantaggi:
- sfrutti la notifica che arriva a tutti i tuoi followers per far sapere loro che hai pubblicato.
- il più scontato, quello che immagino muove chi sceglie questa strategia, tutto il potenziale traffico generato dai nostri lettori va a confluire sul nostro blog (apparentemete però. Poi capirai). Perfetto! Portiamo i nostri lettori a giocare in casa nostra. Li abbiamo preparato il nostro campo da gioco (il nostro blog) e pianificato i nostri strumenti tesi a convertire in leads il traffico così generato: iscrizioni a newsletter, a corsi, download di risorse gratuite e a pagamento o semplicemente puro e semplice rafforzamento della nostra web reputation.
Gli svantaggi:
- perdita di un considerevole numero di lettori (Per il momento mi limito a dirtela così poi sulla base dei miei 6 mesi e degli oltre 50 post scritti in LinkedIn ti mostrerò i miei numeri e i perchè di questa affermazione)
- conseguente perdita di condivisioni e commenti sulla piattaforma
- si snaturano le peculiarità della funziona perdendone i grossi vantaggi che ne deriverebbe dall’uso per la quale è stata pensata.
Seconda corrente di pensiero: LinkedIn Blog = farne la seconda casa sul web
Sicuramente è la scelta più dispendiosa e apparentemente più rischiosa. Già il tempo per scrivere sul proprio blog è sempre più limitato dalle scadenze lavorative, se poi devo sacrificare contenuti per pubblicarli in Linkedin, bè che “almeno il gioco valga la candela”. E in effetti si, è la scelta migliore. E ti spiego il perchè.
Da giugno, cioè da quando dopo aver fatto richiesta mi è stato concesso l’utilizzo di questa funzione, ho pubblicato 51 articoli. Il tema trattato in questi post mi aiuta molto a dare corpo alle mie tesi avendo parlato in questi mesi di due soli argomenti: l’uso strategico di LinkedIn e Facebook. Alternativamente. I martedì Facebook, i giovedì LinkedIn. Quindi non ho dovuto impazzire per discernere quali contenuti potessero essere più o meno in target rispetto al mio pubblico e quali utilizzare per non drogare i risultati.
Sono partito utilizzando la piattaforma come è stata concepita da LInkedIn per poi sperimentare l’utilizzo strategico dei Long Post come preview per portare traffico al mio blog.
Premetto: ogni post, sia inteso come long post che come preview è stata condivisa all’interno della piattaforma LinkedIn in 5 gruppi.
Sapete una cosa? non c’è stata partita. Long Post batte preview 3 a 0 a tavolino. Nel pugilato si sarebbe detto match sospeso per manifesta inferiorità di un contendente rispetto all’altro. Ma vediamo un po’ di numeri
I long posts hanno avuto mediamente (tranne alcune macroscopiche eccezioni):
* 700 visualizzazioni (che ho appurato sembrebbero essere uniche)
* 28 like e 7 commenti
I posts utilizzati come preview:
* 160
* 7 like e 0.5 commenti!!!!
Bè, domanderai a questo punto: e il traffico generato verso il tuo blog? Non pervenuto.
Per togliermi ogni dubbio sull’opportunità di abbandonare questa strategia ho fatto un esperimento. A distanza di poche settimane ho riproposto lo stesso post, stesso titolo, stessa immagine di copertina ma questa volta non come preview ma pubblicandolo per intero sulla piattaforma: Ed ecco che magicamente i numeri ritornavano in media.
Perchè avviene questo?
Qui entriamo nel campo delle ipotesi anche se alcune sono suffragate da considerazioni e studi che spesso troverai pubblicati sul web: su LinkedIn e Facebook l’utente ci accede per rimanervici. Non ha l’approccio e l’atteggiamento di quando per esempio si trova su Twitter dove , a causa della limitatezza imposta dai 140 caratteri sa che per poter approfondire un argomento è necessariamente “costretto” ad abbandonare la piattaforma per atterrare su blog altrui.
Con Linkedin Long Post non è così. Come se il nostro lettore si domandasse: “Ma come? Mi notifichi che hai pubblicato un post. Clicco per leggerlo e tu mi dai solo una preview per poi rimandarmi al tuo blog?” Questo passaggio in più tra la notifica e la lettura del contenuto vero e proprio è percepito, a mio avviso come una vera e propria promessa mancata. E’ come porre un filtro tra i lettori di lungo corso, che probabilmente non percepiranno la preview in questo modo e cliccheranno volentieri per approfondire il contenuto, e i nuovi lettori o comunque quelli dei quali ancora non godiamo della piena fiducia. Ecco! Quelli a mio avviso si rischia di perderli.
Ti voglio dare senza commentarli ancora un paio di dati: il numero di visite al mio profilo Linkedin da quando utilizzo i long post è triplicato e il numero dei miei followers è quintuplicato in sei mesi.
Se poi, come ho spesso ripetuto, ci aggiungiamo che circa la metà del mio fatturato è generato da opportunità nate grazie a linkedin, bè, che altro dire.
Conclusioni e suggerimenti
Ovviamente ho dovuto, e ancora lo sto facendo, apportare modifiche alla mia strategia, correggere il tiro nella costruzione dei miei post per ovviare ad alcune limitazioni evidenti nell’usare questa piattaforma e scegliere quindi di giocare fuori casa.
Io, oltre alle normali accortezze di come scrivere e confezionare un post che attiri l’attenzione (regole che valgono a prescindere dalla piattaforma) ho preso l’abitudine di:
– a fine post inserire i link dei related posts che il mio lettore avrebbe trovato sul mio blog. Chiaramente qui si i link fanno atterrare sul mio blog. Ma in questo caso è dichiarato il mio intento e il lettore cliccando sa perfettamente che abbandonerà LinkedIn.
– ho inserito inoltre i link per scaricare il mio ebook sull’argomento.
– ho deciso che inoltre inserirò un link per dare l’opportunità di iscriversi alla mia newsletter. Ho costruito quindi una landing page semplice semplice solo per la raccolta dei dati per l’iscrizione ala newsletter.
Insomma, do tre motivi, dichiarati, al mio lettore per fargli visitare il mio blog. Tutto in totale trasparenza.
Il traffico al mio blog così facendo ne ha risentito? Tutt’altro. 😉
Che ne pensi? Ti ho convito? Hai un opinione diversa sull’uso strategico della funzione? Parliamone
PS: Non hai ancora la funzione long post di LinkedìIn? Bè, allora mi sa che l’articolo di Michelangelo Giannino fa il caso tuo. Li trovi come fare per attivarla in pochi passaggi.
Come di consueto Ti lascio infine i link degli articoli delle settimane precedenti di #LinkedInCaffè e del mio ebook dove puoi trovare alcuni tricks per migliorare l’uso del tuo profilo LinkedIn.
- LinkedIn Dress Code: come entrare nel salotto buono
- 5 ingredienti per scrivere un profilo LinkedIn che lasci il segno
- Catturare, rapire e ingolosire il nostro pubblico usando il nostro percorso professionale in LinkedIn
- LinkedIn e Bloggin: che c’azzecca?
- Come ampliare la propri rete di contatti in LinkedIn
- I Gruppi di LinkedIn
- Come fare Comment Marketing
- Come trovare e leggere le statistiche del tuo profilo
- Come creare un’intestazione LinkedIn efficace
- Perchè chiedere un Endorsement in LinkedIn fa bene alla reputazione
- Pagina Aziendale LinkedIn: l’avamposto per la tua strategia web
- Tag LinkedIn: come utilizzarli per fare lead generation
- Calendario Attività LinkedIn: come organizzare la tua presenza sulla piattaforma
- Come e perchè scegliere LinkedIn Ads per le tue campagne
- 35 errori da non fare in LinkedIn
- Come farsi trovare in LinkedIn
- Come LinkedIn salverà il ruolo del venditore
- LinkedIn e aziende: l’ importanza dei profili dei dipendenti.
- LinkedIn Pulse: opportunità o occasione mancata?
- 10 cose da fare su LinkedIn per fare incazzare un HR
- Conoscere come viene utilizzato LinkedIn in Italia per avvantaggiarsene
- 4 domande da porsi prima di agire in LinkedIn (e non solo)
- LinkedIn vs Recruiters: ecco come lo utilizzano in Italia
Ebook:
- Qual è il motivo per cui i clienti dovrebbero sceglierti? - 10 Maggio 2021
- Che cos’è la Sales Cadence e perché dovresti averne una. - 17 Febbraio 2020
- Hashtag in LinkedIn: come utilizzarli correttamente. - 24 Gennaio 2020
Mirko, mi leggi nel pensiero! Scrivo sul mio blog da circa 6 mesi e pubblico i miei post anche su LinkedIn. Ieri ho pubblicato il mio primo post con pulse e ho notato istantaneamente l’incremento di condivisioni e commenti. Per cui la mia domanda successiva è stata: che faccio? Dirotto sul sito? Oggi, ecco la risposta. Che non poteva che arrivare da te! Grazie. Veramente molto molto interessante.
Ciao Danila. Allora. Prendi quanto ti sto per dire con il beneficio d’inventario. Io pubblico lo stesso post sia sul mio blog che in Linkedin. So che anche i post di LinkedIn pulse sono indicizzati da Google. Ad oggi però non ho notato alcuna penalizzazione del mio blog. Quindi, con tutta la cautela del mondo prova a fare lo stesso e a tener monitorato il tuo blog nelle serp di Google. 😉