Meglio l’uovo oggi o la gallina domani? Dimmi la verità: quante volte te lo sei sentito chiedere? Io una tonnellata e non sempre rispondervi l’ho trovato semplice. L’ho sempre considerata una delle domande con più implicazioni e alla quale non sempre si riesce a riconoscere nell’una o nell’altra quella assolutamente corretta da quella assolutamente sbagliata.
Bene! Oggi voglio discutere con te sui possibili utilizzi di Pulse (intendo in senso strategico), darti la mia opinione ma al contempo, fedele alla domanda di apertura, aprire un dibattito e sentire come la pensi.
In questo anno trascorso dall’apertura anche in Italia di Pulse, ho potuto constatarne i diversi utilizzi ma tutti riconducibili a due filosofie di fondo che ho voluto chiamare il “metodo catapulta” e il “metodo patti-chiari” (tranquillo, il documento redatto dall’Abi qualche anno fa qui con Pulse non c’entra nulla).
Dicevo, due filosofie agli antipodi che, tornando alla nostra metafora, potremmo associare l’una all’uovo e l’altra alla gallina. Prima che tu possa pensare che i primi caldi mi abbiano fritto il cervello vado a spiegare.
Il Metodo Catapulta.
Di cosa si tratta? Semplice. Costruisco un bel testo con una bella introduzione, lo condisco con un sommario di ciò che sto per affrontare, scelgo un’immagine ed un titolo che siano in grado di attirare l’attenzione e dulcis in fundo una bella CTA che faccia venir voglia il mio lettore di cliccare il link che come una catapulta lo getterà sul mio sito dove, allora si, potrà leggere l’intero contenuto del post.
A questo punto non devo far altro che cliccare sul bel pulsante blu con scritto Pubblica e lasciare che la piattaforma invii una bella notifica ai miei follower per avvertirlo della mia nuova pubblicazione.
Obiettivo dichiarato della strategia (del “metodo a catapulta”) è ovviamente la sacrosante volontà di dirottare il traffico dal proprio profilo Linkedin all’owned media, il mio blog, dove poter continuare la conversazione, fare lead generation o inserire il mio lettore in un vero e proprio funnel di vendita.
Dalle domande che spesso mi vengono rivolte da chi pensa di ricorrere a questo metodo, vedo il timore di perdere traffico al proprio sito, il timore di perdere il controllo sui processi di conversioni, generati dal mantenere il lettore su una piattaforma della quale chiaramente non si dispone di tutte le chiavi.
Il Metodo Patti-Chiari
Qui siamo agli antipodi (apparentemente). Lo definirei un puntare forte sulla gallina e lasciare per il momento l’uovo in mano altrui.
Presuppone il confezionamento di un contenuto dall’ A alla Z scritto e postato interamente in Pulse, proprio come se si stesse operando sul proprio blog. Lo assocerei alla nostra gallina perchè come questa presuppone la scelta consapevole di sacrificare qualcosa dell’oggi (un po’ di traffico al proprio blog) e investire forte sui risultati che arriveranno domani.
Col tempo, e non prima di aver testato sulla mia pelle il metodo catapulta, sono arrivato a quella che per ora mi sembra essere la quadratura del cerchio. Utilizzo il condizionale non perchè non sia certo dei risultati ma perchè conscio che ogni cosa è migliorabile, figuriamoci poi se parliamo di web.
La mia quadratura del cerchio prevede:
- Contenuto del post interamente pubblicato in Pulse. Quindi con il suo bel titolo, la sua bella immagina, l’intro etc etc
- Al termine del contenuto inserisco i link dei post correlati (stavolta si al mio blog)
- una CTA che spinge il mio lettore a cliccare su “Seguimi” e diventare mio followers (quella che impropriamente definisco Light Lead Generation
- una CTA che spinge il mio lettore ad iscriversi alla mia newsletter
- l’AuthorBox (un po’ di sano personal branding non guasta mai)
- e a seconda dei periodi inserisco altre informazioni come per esempio un’imminente Corso su Linkedin in Aula con tanto di date e luogo o altre informazioni che voglio comunicare.
Perchè l’ho chiamato Patti-Chiari?
Parto da un presupposto. Quando mi arriva una notifica che mi avverte del nuovo post pubblicato da un mio contatto, e cliccandoci sopra mi accorgo che invece di un post intero si tratta di un teaser costruito con l’unico intento di portarmi sul blog un pochino tradito mi sento.
Mi sovviene sempre questo pensiero in testa: “Ma perchè non condividi il link del tuo post come un aggiornamento di stato! Tanto LinkedIn non ha come Facebook tagli della portata organica che ne impedirebbero la diffusione.”
Se voglio, accedendo alla mia home di Linkedin il tuo post lo troverei e lo leggerei comunque. Ma sceglierei di farlo consapevole che cliccando verrei portato fuori dalla piattaforma social.
Non dico che il metodo catapulta sia come fare click-baiting ma parente stretto secondo me lo è.
La pazienza deve essere sempre alla base di qualsiasi strategia. Con il metodo Patti Chiari si decide consciamente di perdere temporaneamente il controllo dei propri contenuti investendo sul ritorno, in termini di reputation, traffico e lead generation che fidati, col tempo si genererà.
Lascio perdere per un attimo le implicazioni psicologiche di un metodo invece dell’altro e faccio un’analisi puramente quantitativa così provo a spiegare cosa intendo portandoti argomentazioni concrete.
Nel metodo Catapulta, costruendo il contenuto come sopra si ha, concorderai con me, un solo generatore di traffico peraltro spesso compromesso.
Con il Metodo Patti Chiari abbiamo invece:
- Link a post correlati. In questo modo non inserisci link al tuo blog ma fornisci un elenco di risorse che possono essere utili al tuo lettore. E non una, ma molte. Ha letto il tuo post, è arrivato in fondo , è largamente probabile che possano interessargli altri tuoi contenuti sul medesimo argomento. Non trovi?
- CTA di invito a diventare follower– Stesso discorso fatto sopra. Ti interessa ciò che scrivo? Bene. Se ti va puoi cliccare Seguimi e non perderti i post futuri.
- CTA di invito ad iscriversi alla Newsletter. Vuoi essere propri sicuro sicuro di riceverli e vuoi avere la comodità di farlo trovandoli direttamente nella tua casella di posta? Ecco la soluzione.
- Authorbox. E’ vero, in LinkedIn ci sono le foto dell’autore del post ovunque. Ma perchè non sfruttare l’occasione per raccontare qualcosa di più, qualcosa che entri un pochino di più nella nostra sfera privata? Lo sai che scegliamo prima le persone e poi il professionista. Un briciolo di sforzo nel tentativo di costruire una relazione empatica male certo non farà.
So già cosa stai pensando: “Ma, Mirko, anche con il metodo catapulta posso inserire link ai post correlati, CTA varie e AuthorBox.
Certo, che si, ma…a che titolo? 😉
Ora la palla passa a te. Io ti ho detto la mia ora mi piacerebbe ascoltare il tuo punto di vista.
Come di consueto Ti lascio infine i link degli articoli delle settimane precedenti di #LinkedInCaffè e del mio ebook dove puoi trovare alcuni tricks per migliorare l’uso del tuo profilo LinkedIn.
- LinkedIn Dress Code: come entrare nel salotto buono
- 5 ingredienti per scrivere un profilo LinkedIn che lasci il segno
- Catturare, rapire e ingolosire il nostro pubblico usando il nostro percorso professionale in LinkedIn
- LinkedIn e Bloggin: che c’azzecca?
- Come ampliare la propri rete di contatti in LinkedIn
- I Gruppi di LinkedIn
- Come fare Comment Marketing
- Come trovare e leggere le statistiche del tuo profilo
- Come creare un’intestazione LinkedIn efficace
- Perchè chiedere un Endorsement in LinkedIn fa bene alla reputazione
- Pagina Aziendale LinkedIn: l’avamposto per la tua strategia web
- Tag LinkedIn: come utilizzarli per fare lead generation
- Calendario Attività LinkedIn: come organizzare la tua presenza sulla piattaforma
- Come e perchè scegliere LinkedIn Ads per le tue campagne
- 35 errori da non fare in LinkedIn
- Come farsi trovare in LinkedIn
- Come LinkedIn salverà il ruolo del venditore
- LinkedIn e aziende: l’ importanza dei profili dei dipendenti.
- LinkedIn Pulse: opportunità o occasione mancata?
- 10 cose da fare su LinkedIn per fare incazzare un HR
- Conoscere come viene utilizzato LinkedIn in Italia per avvantaggiarsene
- 4 domande da porsi prima di agire in LinkedIn (e non solo)
- LinkedIn vs Recruiters: ecco come lo utilizzano in Italia
- LinkedIn Pulse: long post o preview?
- Linkedin e la Coda Lunga: come Chris Anderson può aiutarti nella costruzione del profilo
- LinkedIn acquisendo Bright mostra di voler aprirsi a tutto il mercato del lavoro: un Bene o un Male?
- Usi una di queste 10 “overused buzzword” per descriverti in Linkedin? Ecco che cosa rischi
- 20 (-1) LinkedIn Tips & Tricks per migliorare la tua presenza sul social
- Come generare lead qualificati con LinkedIn in 6 mosse [case study]
- Employer Branding con LinkedIn: costruire un’azienda di successo.
- Perchè utilizzare Linkedin per fare Personal Branding?
- Come controllare la comunicazione di sè in LinkedIn: i 5 assiomi
- LinkedIn e la Sindrome di Gollum (asimmetria informativa)
- 3 strumenti facili da utilizzare in LinkedIn per generare contatti.
- Come bloccare, segnalare o rimuovere un contatto in LinkedIn
- InMail LinkedIn: cosa sono e come utilizzarle strategicamente
- LinkedIn Marketing Funnel | Quando e quali strumenti utilizzare per convertire i contatti in clienti
- Privacy LinkedIn: alcune cose da sapere per cavalcare la tigre.
- Ma a cosa diavolo serve LinkedIn?
- Gruppi LinkedIn: 3 strade per scegliere
Ebook:
- Qual è il motivo per cui i clienti dovrebbero sceglierti? - 10 Maggio 2021
- Che cos’è la Sales Cadence e perché dovresti averne una. - 17 Febbraio 2020
- Hashtag in LinkedIn: come utilizzarli correttamente. - 24 Gennaio 2020
Per il momento ho percepito il senso etico di Pulse: “Caro lettore, non ti forzo ad entrare sul mio sito, leggi in pace rimanendo su questa piattaforma.”
Mi sembra una buona cosa concentrarsi per indurre il nuovo lettore a diventare un nuovo follower piuttosto che escogitare sorti di artifici per portarlo al nostro sito. Una volta catturata la sua attenzione, sarà la sua curiosità a portarlo poi altrove!
Per il resto, caro Mirko, solo provando ti potrò dire le mie impressioni tra i due metodi, quindi…let’s start
Ciao Roberto, oltre ad implicazioni psicologiche il risultato della mia “indagine” si basa su tentativi, esperimenti e misurazioni. Ti invito a leggere l’altro mio post che trovi sul mio blog che parla dal punto di vista dei numeri dei 2 metodi. Potrebbe servirti per farti risparmiare errori che già io ho fatto 😉