Per chi si occupa di comunicazione, soprattutto online come me, concetti come buyer persona, content marketing, lead generation, inbound marketing e pensare al proprio servizio/prodotto in termini di valore offerto, sono la base della propria attività quotidiana. Direi che oramai ogni logica, ragionamento, strategia messa in atto si deve necessariamente imperniare su questi concetti.
Detto questo, e se anche chi fa del recruiting la propria professione cominciasse a ragionare in questi termini e cominciasse a mettere in atto logiche e strategie fondate su questi concetti?
Di certo non sono io il primo a considerare l’e-recruitment parte sostanziale del mestire di HR o HH già oggi e parte fondamentale nonchè indispensabile di quella di domani (e per domani intendo proprio domani mattina, massimo pomeriggio inoltrato).
Ecco. Tutto questo unito al fatto che sempre più HR e HH e non solo professionisti e aziende cercano spunti per approfondire l’uso strategico di LinkedIn mi ha portato a dire:
ma perchè non cominciamo a fissare qualche punto che possa servire come consiglio strategico per rendere Linkedin uno strumento efficace per chi fa recruiting?
Muoversi d’anticipo è il segreto per emergere e conquistare quel vantaggio competitivo tale da attirare i clienti (aziende o candidati) e spostare la discussione lontano dal prezzo del servizio offerto per portarla su terreni più vantaggiosi.
In questo post ho cercato di prendere logiche che tutti i giorni insegno e metto in pratica per i miei clienti e applicarle al mercato del lavoro, o meglio al settore del e-recruitment. Ne sono venuti fuori questi 4 punti:
1 – Chiarisci le Regole di Ingaggio
Basta farsi un giro per forum online o gruppi di settore in Linkedin o parlare con alcuni HR per capire che uno dei problemi maggiori è l’overload di info da CV via email che non ha altro effetto che quello di intasare le caselle di posta o rendere il servizio InMail di Linkedin alla stregua di un girone dantesco.
Che fare quindi?
Consiglio n°1 – Sii chiaro nel dettare le regole d’ingaggio sul tuo profilo Linkedin. C’è un Riepilogo ( o Summary) in LinkedIn. Ma perchè non utilizzare le prime righe per spiegare esattamente se e come è possibile farti pervenire un CV o la segnalazione al proprio profilo Linkedin?
Sai com’è: il miglior modo per far si che le persone compiano una determinata azione è semplicemente quello di chiederglielo. Se poi nel farlo riesci ad essere chiaro, hai fatto bingo.
E’ vero! Ci sarà qualcuno che farà ancora il furbo e penserà che aggirare le regole lo avvantaggerà. Siamo in Italia, è normale. Bene. Sarà il primo criterio di scelta. Non sa leggere è evidente che difficilmente potrà essere un candidato qualificato.
Ma se tu per primo non sei chiaro ad indicare le regole e la strada da percorrere di certo sarà inutile poi che ti lamenti. Dammi retta, fallo! Vedrai che la tua casela di posta tornerà a respirare.
Consiglio n°2 – Utilizzi LinkedIn Recruiter? ma perchè non spingere i candidati a indicarti un profilo Linkedin piuttosto che farti inviare il solito PDF? Otterrai due cose:
- Spingerai i candidati a fornirti, tramite un profilo Linkedin completo, molte più informazioni riscontrabili su un semplice CVE. A tal proposito potresti preparare per loro una guida completa su come ottimizzare un profilo Linkedin. Due piccioni con una fava. 1 – con l’ebook fai content marketing e attiri anche i candidati passivi. 2 – Tu avrai più informazioni e meglio strutturate.
- Sarà sicuramente più semplice inserire il candidato all’interno della pipeline del tuo LinkedIn Recruiter.
2 – Crea una Company Page strutturata
La soluzione che suggerisco, se lavori per una società che si occupa esclusivamente di recruitment è quella di aprire una Company Page dedicata completa di informazioni di contatto, descrizione e con le regole d’Ingaggio per aziende e Candidati.
Rifletti attentamente sulle tue esigenze e struttura la company page inserendo eventualmente ShowCase Page (pagine vetrina). Potresti strutturare le pagine vetrina tenendo separati contenuti e servizi per le aziende da quelli per i candidati.
Inoltre:
- No bacheca annunci – Non considerare la tua company page come fosse esclusivamente una bacheca di annunci online. I candidati passivi (statisticamente i migliori e più redditizi) non sono portati a leggere tali annunci. E le aziende tue clienti pensi che reputeranno tale servizio un valore aggiunto? A me sa tanto di già visto.
- Fai Content Marketing – L’ho detto prima. Ripensa al tuo lavoro, al tuo settore e applica strategie di comunicazione e marketing online già da anni utilizzate in altri settori. Quindi prepara un piano editoriale di contenuti di interesse per i tuoi target group (aziende e candidati passivi in primis). Solo così potrai attirarli a te. L’organizzazione della tua company page in sotto pagine vetrina potrà tornarti utile.
3 – Utilizza Pulse per la tua strategia di Content e di Inbound Marketing
Perchè un’azienda dovrebbe scegliere te? Perchè un candidato passivo che oltretutto manco sta cercando lavoro dovrebbe accorgersi di te o prestare attenzione alle tue Inmail?
Il concetto di brand reputation, della sua costruzione attraverso la creazione di contenuti di interesse per i tuoi target group o per il tuo buyer persona vale per te come vale da anni per qualsiasi professionista o azienda che operano in settori diversi dal tuo.
Solo con la costruzione di report, analisi, tutorial, ebook, post di interesse per l’azienda o il candidato passivo puoi oggi pensare di crearti una reputazione online solida che ti dia quel vantaggio competitivo indispensabile oggi per poter eccellere. Solo così potrai attrarre i migliori talenti o i migliori professionisti.
E in tutto questo questo Pulse può darti una mano. Qui e Qui puoi trovare un paio di post dove ho descritto caratteristiche e vantaggi della piattaforma di blogging interna a LinkedIn
4 – Vai a caccia di profili passivi
Lo sai meglio di me che sono la “merce” più rara (mi vogliano perdonare i soggetti in questione per tale definizione) ma è l’unica che le aziende pagano volentieri.
Anche qui due consigli:
- Utilizza il “contatto a caldo”. Guarda e sfrutta i collegamenti in comune. A tal proposito posso riportati i risultati di un’indagine Linkedin.
- 85% è il tasso di risposta medio ai messaggi InMail quando a mettersi in contatto è un collegamento di 1° grado
- 25%, di contro, è il tasso di risposta medio quando è il recruiter a mettersi in contatto.
- Utilizza Linkedin Recruiter. Ha troppe funzione indispensabili per chi fa il tuo lavoro per non prenderlo seriamente in considerazione. A proposito: visto che è già la seconda volta che te lo suggerisco vorrei precisare che ahimè non vengo in alcun modo pagato da Linkedin per dirlo e non prendo provvigioni se lo acquisti. Come vedi non metto nemmeno link per la paura che qualcuno pensi male. Ma è un dato di fatto. LinkedIn Recruiter ti serve. E’ troppo importante.
Ora mi piacerebbe sapere la tua opinione, conoscere le tue esperienze e le tue esigenze. Insomma, aprire un dibattito attorno al quale costruire una strategia LinkedIn ad hoc per il mondo del recruitment.
Come di consueto Ti lascio infine i link degli articoli delle settimane precedenti di #LinkedInCaffè e del mio ebook dove puoi trovare alcuni tricks per migliorare l’uso del tuo profilo LinkedIn.
- LinkedIn Dress Code: come entrare nel salotto buono
- 5 ingredienti per scrivere un profilo LinkedIn che lasci il segno
- Catturare, rapire e ingolosire il nostro pubblico usando il nostro percorso professionale in LinkedIn
- LinkedIn e Bloggin: che c’azzecca?
- Come ampliare la propri rete di contatti in LinkedIn
- I Gruppi di LinkedIn
- Come fare Comment Marketing
- Come trovare e leggere le statistiche del tuo profilo
- Come creare un’intestazione LinkedIn efficace
- Perchè chiedere un Endorsement in LinkedIn fa bene alla reputazione
- Pagina Aziendale LinkedIn: l’avamposto per la tua strategia web
- Tag LinkedIn: come utilizzarli per fare lead generation
- Calendario Attività LinkedIn: come organizzare la tua presenza sulla piattaforma
- Come e perchè scegliere LinkedIn Ads per le tue campagne
- 35 errori da non fare in LinkedIn
- Come farsi trovare in LinkedIn
- Come LinkedIn salverà il ruolo del venditore
- LinkedIn e aziende: l’ importanza dei profili dei dipendenti.
- LinkedIn Pulse: opportunità o occasione mancata?
- 10 cose da fare su LinkedIn per fare incazzare un HR
- Conoscere come viene utilizzato LinkedIn in Italia per avvantaggiarsene
- 4 domande da porsi prima di agire in LinkedIn (e non solo)
- LinkedIn vs Recruiters: ecco come lo utilizzano in Italia
- LinkedIn Pulse: long post o preview?
- Linkedin e la Coda Lunga: come Chris Anderson può aiutarti nella costruzione del profilo
- LinkedIn acquisendo Bright mostra di voler aprirsi a tutto il mercato del lavoro: un Bene o un Male?
- Usi una di queste 10 “overused buzzword” per descriverti in Linkedin? Ecco che cosa rischi
- 20 (-1) LinkedIn Tips & Tricks per migliorare la tua presenza sul social
- Come generare lead qualificati con LinkedIn in 6 mosse [case study]
- Employer Branding con LinkedIn: costruire un’azienda di successo.
- Perchè utilizzare Linkedin per fare Personal Branding?
- Come controllare la comunicazione di sè in LinkedIn: i 5 assiomi
- LinkedIn e la Sindrome di Gollum (asimmetria informativa)
- 3 strumenti facili da utilizzare in LinkedIn per generare contatti.
- Come bloccare, segnalare o rimuovere un contatto in LinkedIn
- InMail LinkedIn: cosa sono e come utilizzarle strategicamente
- LinkedIn Marketing Funnel | Quando e quali strumenti utilizzare per convertire i contatti in clienti
- Privacy LinkedIn: alcune cose da sapere per cavalcare la tigre.
- Ma a cosa diavolo serve LinkedIn?
- Gruppi LinkedIn: 3 strade per scegliere
- Linkedin Pulse: meglio l’uovo oggi o la gallina domani?
- LinkedIn + Facebook Ads: sinergia perfetta
- Come far andar d’accordo LinkedIn con i tuoi impegni
- LinkedIn Company Page – 3 tricks che devi conoscere per migliorarne l’uso
- Che cosa è la funzione Altri profili consultati di LinkedIn e come trarne vantaggio
- LinkedIn Company Page – 3 cose da sapere
Ebook:
Latest posts by Mirko Saini (see all)
- Qual è il motivo per cui i clienti dovrebbero sceglierti? - 10 Maggio 2021
- Che cos’è la Sales Cadence e perché dovresti averne una. - 17 Febbraio 2020
- Hashtag in LinkedIn: come utilizzarli correttamente. - 24 Gennaio 2020
Ottima guida, grazie
Grazie a te 😉
Ciao Mirko,
ti confesso che per quel che riguarda la mia attività attravrerso i social, non uso mai le risposte o gli auguri, complimenti e quanto altro, utilizzando le frasi di default offerte dalla procedura.
Mi piace interagire in prima persona esprimendo concetti e visioni che siano patrimonio del mio essere uomo e professionista.
Comunicare attraverso mail di sistema, chat e messaggistica prevista dai social e da LinkedIn nel caso specifico, mi attivo con fare professionale ma poco formale in fase di primo contatto e ulteriore messaggio di risposta alla “risposta” con il quale porgo il benvenuto tra i professionisti con i quali mi confronto in LinkedIn, un accenno alla mia visione del ruolo che svolgo e la conclusione come anche in questo caso, prevede la scritta:
Un sorriso
“tuttomolotinteressante”
Ciao Domenico. La tua è la scelta corretta. Solo così è possibile differenziarsi oggi 😉